mercoledì 15 aprile 2009

Back to Cavatorre


12 aprile 2009

Forti della grande e rinnovata partecipazione a questa uscita (ben tre partecipanti è più di un anno che non vanno in grotta, uno dei quali addirittura SETTE!), decidiamo di attaccare su due fronti. Io e Vincenzo ci fermeremo subito a -40 circa, per terminare la disostruzione (basterà in effetti poco per passare là dove già erano riuscite Siria ed Enrica) e ricontrollare la zona oltre la strettoia; tutti gli altri, tanica tagliata e sagolino di recupero alla mano, giù diretti alla condotta insabbiata, a proseguire gli scavi. Di neve ce n'è ancora tanta, ma il tempo incerto fa si che, all'ora dell'ingresso (circa le 10.30, un record per Agliano!) la fusione sia ancora limitata, e per entrare si debba passare solo sotto un debole stillicidio. Il problema è che nelle circa otto ore di permanenza in grotta, il sole e l'aria calda la devono aver fatta da padrona, tanto da trasformare la grotta in una specie di forra sotterranea (in genere, nel primo tratto, si fatica a vedere lo scorrimento...). Per fortuna in due abbiamo temporeggiato con la disostruzione e, raggiungendo gli altri con la piena già montata, siamo riusciti a spostare gli armi in tutti i punti dove le neo-cascate lo consigliavano...
Resoconti drammatici a parte, i risultati sono questi:
- a meno 40 si intercetta un arrivo nel marmo, risalibile verso l'alto (ma dove si potrà mai andare a finire??!!) e disostruibile verso il basso, anche se qui torna ad infilarsi nel selcifero ed è mia convinzione che possa fare anello con parti già note della grotta;
- alla condottina lo scavo è proseguito notevolmente (galvanizzato anche dal forte rumore d'acqua corrente che si percepisce al di là dell'ultimo ostacolo di sabbia) e la prossima volta, con un lavoro di un paio d'ore, si dovrebbe passare...

Il problema è che la prossima volta sarà già probabilmente in giugno, vista la grande quantità di neve che è consigliabile lasciare fondere per intero, prima di riinfilarsi in quel lavandino!!!

Mez

Partecipanti: Mezzetti Andrea, Panichi Siria, Ferrari Paolo (Geo), Mattioli Enrica, Vincenzo Culotta dalla Sicilia e Maurizio Stuppini dalla Liguria

martedì 10 febbraio 2009

Dalle Apuane alla Patagonia



















Ola Franz
ci siamo ricordati di te!!!
ma siccome non abbiamo trovato meno mille
o trafori carsici ti mandiamo una foto con le nostre belle faccie....
ed i piedoni del capo!
un bacione a tutti dal ventoso chile
Siria, Mez, Wainer, Miguel

venerdì 16 gennaio 2009

Su Cavatorre va sempre più giù


In due uscite, fatte in due anni diversi (29 dicembre e 4 gennaio), abbiamo continuato ad accrescere questa faticosa grotta. Nella prima io (Mez) e Wainer siamo riusciti ad attraversare, a circa 15 metri d'altezza dalla sua base, il pozzo "toppo" che era stato visto da Luca Grillandi la volta scorsa. Raggiunta l'evidente finestra, tramite un franoso piano inclinato, si perviene all'attacco di un altro salto, di una ventina di metri. Il pavimento è costituito da un terrazzo pensile, quasi uno shangai di blocchi: sotto si intuisce, gettando dei sassi, che il pozzo continua per altrettanti metri prima della vera base. Cerchiamo di raggiungere l'unico pertugio transitabile senza toccare i massi in equilibrio precario che ci stanno intorno. Nel pulire la parete Wainer stacca un "caterpillar di roccia", che passando neanche troppo lontano da me va a "tombare" il passaggio che stiamo cercando di raggiungere...
Guardandoci bene intorno però (chissà com'è che non lo si fa mai come si deve subito), scopriamo che in un angolo della sala un breve e stretto meandro conduce ad un pozzo parallelo, in roccia solida. L'unico problema è l'accesso, che si presenta sotto forma di una strettoia orizzontale scampanata sotto... Con un armo fantasioso riusciamo a scendere anche questo pozzo, e sotto di noi la grotta continua, sempre con ambienti grandi e verticali, mentre il nostro materiale no!
Vediamo anche il pozzo segato in due dalla frana pensile: molto brutto anche da li, ma per fortuna non occorre transitarvi in mezzo.
Nella seconda uscita, quella di gennaio, purtroppo, in seguito a malesseri vari, non siamo riusciti a proseguire l'esplorazione... Abbiamo comunque portato in grotta nuove corde e attacchi (che sono già relativamente vicini al luogo dove serviranno) e, cosa molto importante, abbiamo aggiunto anche una quindicina di tratte al rilievo, in zone non proprio comode.

Ricordo che se qualcuno vuol esplorare la grotta insieme a noi è sempre valido il motto "mal comune mezzo gaudio"; per quelli meno propensi alle profondità c'è comunque altro da fare, in zone più vicine all'ingresso.

Ciao a tutti, Mez

Partecipanti: Andrea Mezzetti, Wainer Vandelli (OSM Modena) la prima; Andrea Mezzetti, Siria Panichi + Alessio Augugliaro e Giampaolo Marianelli dell'USP (Prato)

venerdì 12 dicembre 2008

Una grotta "indisostruibile"



Constatata l'impossibilità di entrare a Su Cavatorre (cascata di acqua e ghiaccio all'ingresso!), decidiamo di proseguire fino in prossimità del passo delle pecore, arrivando alle pendici del Grondilice, per buttare il naso dentro al buco nuovo aperto due settimane fa. La ramponata per arrivare fin lassù è lunga, anche perchè una pala spazzaneve sapientemente piazzata di traverso sbarrava la strada per la valle ad almeno due Km dal primo rifugio!i Lungo il tragitto assistiamo a varie defezion: entriamo quindi solo in quattro e, dopo un breve lavoro di bonifica dei detriti rimasti dalla disostruzione pesante, armiamo in breve il primo salto. Si tratta di un piano inclinato franoso gradonato, che da sul primo vero salto della grotta (P. 10 sotto stillicidio). Alla base l'unica corda da 40 m che abbiamo portato inizia già a scarseggiare, mentre la cavità prosegue in discesa con un meandro stretto che si approfondisce con piccoli salti (sempre in strettoia...). Riesco a scendere in libera i primi due gradoni, sbucando in un ambiente più largo affacciato su di un altro saltino. L'aria, fino a qui molto forte, sembra sparire: in genere non è un gran bel segno... Con facile arrampicata scendo anche l'ultimo pozzetto per constatare in effetti di essere arrivato in un "cul de sac": l'acqua riesce a continuare il suo cammino lungo strette fessure sul pavimento, l'uomo no! Risalgo incuriosito dal problema dell'aria, moltiplicando gli occhi per non lasciarmi sfuggire neanche il più piccolo pertugio. Arrivo fino alla prima strettoia, dove ricordavo di aver percepito ancora distintamente il forte alito caldo della montagna, e mi accorgo, da questa nuova prospettiva, che una quinta di roccia mi divideva da una frattura parallela a quella da cui ero arrivato. L'aria, in effetti, sembra provenire tutta da li, solo che filtra da una frana sospesa sul soffitto: indisostruibile!
Non rimane che risalire disarmando, incassando questa nuova delusione: anche stavolta una grotta che pareva essere partita bene ci ha respinti inesorabilmente.
Anche questa volta, sarà per la prossima volta!

Mez

giovedì 11 dicembre 2008

L'addetto alla stampella

Un tranquillo ponte della Madonna sulla neve di casa.

lunedì 8 dicembre 2008

Buca della Forbice

Se volete vedere le prime immagini di questo nuovo ingresso, che è stato battezzato Buca della Forbice, eccole qua: modeste, semplici, veloci e ...freddissime!

domenica 7 dicembre 2008

L'ultima scoperta tutta in salita


Vista più di un anno fa, ma troppo stretta per iniziare a esplorarla, questa nuova buca di Val Serenaia è stata finalmente scesa durante questo ponte dell'8 dicembre. L'aria fortissima che ne viene fuori fa pensare ad un possibile grande vuoto, ma l'esplorazione sembre essere più difficile del previsto. Con una serie di saltini e pozzetti Mez, Zanga e Sonia scendono per circa 40 metri, prima di fermarsi in ambienti sempre più stretti, fangosi e ..senza aria. L'aria si perde tutta in alto e quindi ritornano in cima per trovare una via alternativa. La via c'è, ma terribilmente impraticabile: l'aria proviene infatti da una frana sospesa e solo dei matti potrebbero cercare di disostruirla "dal basso". Ma siccome si sa che nel mondo speleo può accadere di tutto, e i matti hanno sempre abbondato, non poniamo limiti alla provvidenza...

venerdì 31 ottobre 2008

Cercando grotte...(3)

In questo terzo episodio c'è anche la parte già estrapolata della "esplorazione fallita" ovvero la ricerca di una prosecuzione impossibile appena 1 metro sottoterra....


Cercando grotte...(2)

Cercando di farsi male in mezzo ai tagli di cava, i nostri eroi trovano le strade più difficili per arrivare all'interno di un gande cava abbandonata...(secondo episodio).

Cercando grotte in Serenaia (1)

La scorsa estate, sempre in val Serenaia, abbiamo fatto un giro inseguendo arie di grotta. Avevo dietro la telecamera di Salvioli, e allora ne ho approfittato per fare un po' di riprese. Ne è venuto fuori un piccolo video, a tratti divertente, che ho pensato di condividere sul blog. L'ho diviso in 3 episodi. Ecco il primo.