lunedì 26 gennaio 2004

Buca Nuova, oltre l'Imbuto


Agliano, 24 gennaio 2004

Clank, clik, clank. La chiave gira nel buco della serratura della porta d'ingresso del n. civico 14 di via santa maria ad Agliano. Sono le 11 di sera di una magnifica serata invernale, con aria fredda, cielo stellato e un lungo w.e. tutto da sfruttare. Si torna in buca, e questa volta siamo in
tanti. Da Bologna io, Lella, Sandro e Gianluca zac; da lucca Adriano e Siria; da Modena e dintorni Geo, Wainer, Enrica e Stefania. La solita cenetta notturna a base di affettati, insalate, vino e sigarette; i soliti ciocchi che allegramente bruciano nella stufa; il solito fumo della stufa in veranda, ormai ribattezzata "la veranda dello speck". Al mattino seguente ci si rifocilla con quella che nel proprio immaginario ognuno chiama "colazione": adriano ed enrica con pane e salame (e forse anche cipolle); Viper con tè e due dozzine di biscotti; il sottoscritto con la più classica ed innocua pappa cucineddra; e così via. Bene, si va!
Raggiungiamo la valle, sempre più innevata. La sbarra è aperta, cosa che ci permette di portar su gli zaini fino al piano della prima cava; la neve è dura, ottima per usare i ramponi, e ottima anche per fare dei giri esterni in cresta. Tutto ciò aumenta il rischio defezioni, difficile da contrastare
con offerte del tipo "15 ore - in buca - strettoie varie - pozzi fangosi - frane - umido - fatica". Mentre Viper, io e lella ci apprestiamo ad entrare, gli altri ci dicono: - andate avanti voi, noi entreremo dopo, e intanto andiamo al bar a farci un tè caldo. - Puzza di sola, ma siamo fiduciosi e andiamo dentro.

Si esplora
La buca è praticamente secca, non c'è stillicidio da nessuna parte e il ghiaccio all'ingresso ostringe a gradinare con la piccozza fino al secondo pozzo. Arriviamo alla base dell'Imbuto in 2 ore e mezzo, e partiamo con l'esplorazione: scendiamo il primo pozzo, poi un saltino di pochi metri
sempre nel fossile, galleriozza, e risbuchiamo sull'attivo, alla base di un camino da cui arriva non solo stillicidio vario, ma anche un forte rumore d'acqua. Risaliamo una facile paretina di qualche metro e...sorpresa! c'è un altro pozzo! Viper va dalla parte opposta, in pratica continuando in
direzione del meandro fossile, sempre seguendo l'aria. La via è per di là, con anche dei bivi, uno dei quali porta sotto il pozzo appena visto. Nel frattempo ci hanno raggiunto Enrica e Siria e si uniscono all'esplorazione, anzi vanno avanti loro seguendo la via dell'acqua fra due pareti che si
fanno sempre più vicine, sempre più strette ed infine diventano impraticabili. Intanto l'aria si è persa....
Viper va in alto sul meandro cercando ambienti più larghi e ritrova anche l'aria (anche se per poco non m'ammazza con un masso che sembrava roccia viva, ed invece era in bilico perfetto!). Io giro in una zona più a monte sbucando di nuovo alla base del pozzo precedente (che palle!). Vedo anche un largo promettente in un altra parte del meandro, ma non sono sicuro che per di lì non ci si sia già passati. comincio a non raccapezzarmici più! Torniamo indietro verso la base del camino, dove sono arrivati anche Sandro e Adriano, i "pulitori di frane" (infatti il loro compito stavolta era quello di fare piazza pulita dei vari sassi, sassoni, frane e franette sospese qua e là lungo il percorso). Sandro battezza la zona in cui siamo ENIGMA.

Si mangia
Ritorniamo nel fossile e facciamo una pausa. Gianluca è già in risalita (si è fermato a metà del pozzone per problemi alla schiena). Adriano e Sandro ripartono, Siria li segue subito dopo. Un po' delusi per la "brevità" della via fossile, attendiamo l'arrivo di Viper e Enrica. Hanno trovato un'altra via, un po' incasinata ma che porta su un altro pozzo da scendere, sempre con acqua. Non abbiamo voglia di bagnarci e decidiamo di mollare lì, inziando il rilievo da questo nuovo campo base fino al pozzone.

Si esce
Qualche ora di cifre, numeri, cordella, fango, e siamo fuori e... indovinate un po'? Nevica, gli zaini sono di nuovo sepolti di neve, fa un bel freschino, ci mettiamo i ramponi e corriamo alla macchina. Piano piano scendiamo giù in paese. La nevicata, leggera, ha coperto anche Gramolazzo e Agliano. E' tutto bianco. In casa questa volta non c'è il freddo della settimana scorsa; la stufa è ancora accesa, il minestrone caldo, fagioli e purè di patate, carciofi, formaggi, insomma una cena/colazione coi fiocchi, lasciata dagli altri per gli ultimi usciti.
Qualche numero:
I dati del rilievo ci dicono che: la buca nuova è profonda 315 metri (+ una ventina non ancora rilevati); si sviluppa per 540 metri; si sta spostando verso SUD; il pozzo che chiudeva nel vuoto non è un 70, ma un 60 ; quello successivo è un 33.

Poesia: o buca nuova, o buca nuova, ma perchè cazzo vai a sud che noi
volevamo andare a equi, a nord? non farci arrabbiare anche tu!!!!

Francesco

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